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Colleferro, il grido di dolore del CRC: “Colle Fagiolara la nuova Malagrotta del Lazio”

Dopo le notizie che giungono da Roma, il comitato residenti parla di colpe della politica ben precise

Neanche il tempo di “metabolizzare” le notizie che giungono da Roma che arriva una nota di Ina camilli del Comitato Residenti che da sempre si batte per la chiusura della grossa discarica ai confine tra le provincie di Roma e Frosinone. Oramai i camion entrano ed escono dalla via Palianese dopo aver scaricato i rifiuti a colle Fagiolara, nel Comune di Colleferro. La riapertura della discarica e la sua individuazione come sito di conferimento per rifiuti provenienti da fuori ATO (Ambito territoriale ottimale) è una responsabilità politica direttamente imputabile alla regione Lazio e al Comune di Colleferro, costruita attraverso l’adozione di una serie di provvedimenti.

“Dall’8 ottobre 2018 i rifiuti prodotti nei TMB (impianti industriali per il trattamento meccanico biologico dei rifiuti) vengono abbancati a colle Fagiolara – si legge appunto in una nota del CRC - smentendo clamorosamente le promesse fatte in campagna elettorale. L’ultima Determinazione regionale (G15996, 7.12.2018), in ordine di tempo, ha stabilito che gli scarti e sovvalli derivanti dal trattamento dei rifiuti urbani indifferenziati conferiti da AMA alla SAF spa di Colfelice, vengono abbancati a Colleferro, con l'esplicita indicazione che la discarica di Colle Fagiolara è asservita al fabbisogno dell'intero ATO di Roma, confermando quanto stabilito nel precedente provvedimento regionale (G07509, 11.6.2018), che ha individuato colle Fagiolara come sito per lo smaltimento degli scarti derivati dal trattamento dei rifiuti urbani di Roma e provincia.

Lo scorso anno è intervenuta l’Ordinanza del Sindaco del Comune di Colleferro (n.192, 1.12.2017) che ha ordinato lo spostamento dei tralicci situati all’interno del sito per far spazio ai rifiuti e l’esecuzione di interventi “urgenti” (erano stato richiesti fin dal 2009!) per la messa in sicurezza della discarica.

 Questi provvedimenti erano preordinati alla riapertura della discarica e sono figli della Delibera della Giunta regionale (G11840, 14.10.2016) che ha dettato l’indirizzo politico e di programmazione in materia di gestione dei rifiuti: sopraelevazione della discarica di Colle Fagiolara da 280 a 287 metri sul livello del mare; autorizzazione a Lazio Ambiente spa a conferire oltre 24 mila tonnellate, 32 mila metri cubi, circa 300 tonnellate di rifiuti al giorno, di scarti del TMB della Rida Ambiente srl, in Latina, che raccoglie i rifiuti di Roma e provincia.

Regione Lazio e Comune di Colleferro, nonostante i proclami, continuano con una gestione dei rifiuti che vede la discarica come impianto per la chiusura del ciclo, senza una attendibile politica di prevenzione, che salvaguardi la qualità della vita e il benessere dei residenti, e misure concrete a tutela della salute pubblica. Colleferro è nella realtà e per grandezza la Nuova Malagrotta, la prima discarica laziale.

Le conseguenze ormai non sono recuperabili e nel passaggio dalla vecchia alla nuova Amministrazione comunale la situazione non è migliorata, nonostante le narrazioni: colle Fagiolara resta il “tesoretto” anche di questa Giunta! Al Comune vanno gli incassi, ai cittadini è stata restituita nocività, degrado e depauperamento delle risorse naturali, dentro e fuori i cancelli della discarica. Cittadini e lavoratori hanno chiesto il rispetto delle promesse elettorali, offerto e aspettato inutilmente dal Comune di Colleferro collaborazione e solidarietà nella difesa dei loro diritti.

Nessuna risposta peraltro è stata data alle recenti e frequenti segnalazioni che abbiamo inoltrato sui maleodori provenienti dalla discarica! Abbiamo diffidato la Regione e impugnato al TAR del Lazio questi provvedimenti regionali, nei quali abbiamo posto in evidenza l’obbligo inottemperato di esibire le garanzie fideiussorie a favore della discarica.

Il Comune di Colleferro non intende chiedere la loro esibizione, nonostante la Determinazione regionale (G04202, 4.4.2017) per il Rinnovo dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), subordini l’efficacia della stessa alla presentazione, entro e non oltre 90 giorni dalla data di notifica, dell’aggiornamento delle garanzie per la coltivazione del bacino di discarica, scadute il 9.7.2016.

Nel frattempo, dopo l’incendio del TMB salario e la paralisi della politica, che non trova una risposta al problema della gestione dei rifiuti si tenta, anche a livello governativo, di individuare una strada alternativa per affrontare la situazione, compreso lo smaltimento dei maggiori quantitativi di rifiuti prodotti nel periodo natalizio. Va chiarito che fin da luglio scorso colle Fagiolara è stata indicata dalla Regione come discarica a servizio di Roma! “Proprio l’assessore regionale all’Ambiente, Massimiliano Valeriani, ieri ha annunciato che Lazio Ambiente ha assicurato l’apertura domenicale della discarica di Colle Fagiolara (Colleferro). Oggi non servirà perché non c’è tempo per portare gli scarti, ma il 23 l’impianto sarà comunque a disposizione, in via eccezionale (Messaggero, 16/12/2018).

Stessa assicurazione dal Comune di Colleferro e da quello di Paliano?

Oggi intanto è stato raggiunto un accordo tra Lazio Ambiente spa, la società regionale che gestisce colle Fagiolara, e Rida Ambiente srl, che detiene il TMB di Aprilia, per trattare presso gli impianti di quust’ultima 300 tonnellate di rifiuti indifferenziati, in aggiunta alle 100 già autorizzate.  Questo tipo di risposta alla nuova emergenza era prevedibile con certezza ed è stata da noi anticipata più volte”.

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