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Anagni, brutto colpo all’economia ciociara chiude anche la Marangoni. Interventi di Scalia e Papa

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E' stato deciso dagli operai riuniti a presidio permanente di andare ad incontrare il Prefetto di Frosinone per rappressentare il nuovo dramma della ciociaria. Infatti, operai e maestranze si sono date appuntamento lunedì 9 settembre alle ore 9 presso la prefettura del capoluogo ciociaro.Altre 450 persone circa più l’indotto ( in totale 600 ) restreranno a casa, da oggi, a causa della chiusura dello stabilimento della Marangoni ex CEAT di Anagni sita sull’Anticolana per Fiuggi.

La triste notizia è stata comunicata questa mattina presso la sede di Confindustria Frosinone tra i rappresentanti delle varie sigle sindacali e i vertici aziendali dove Massimo D'Alessandri, amministratore delegato della Marangoni, ha annunciato ufficialmente la chiusura del sito produttivo di via Anticolana ad Anagni. Dunque, oltre 450 persone, da oggi, senza lavoro.

"Ci è stato comunicato che le difficoltà che c'erano – afferma Valente- sono rimaste tutte in piedi, che la trattativa con un nuovo partner non si è concretizzata e che non ci sono più ormai le condizioni per proseguire", ha affermato Enzo Valente segretario provinciale della UGL Chimici.

Fuori dai cancelli dello stabilimento, i responsabili delle OO.SS. hanno comunicato l'esito dell'incontro di stamattina a Confindustria ai lavoratori; alcuni di questi, alla triste notizia, hanno trattenuto le lacrime. I responsabili sindacali promettono battaglia. Ma, sarà davvero molto dura per tutti. E’ questo un’ulteriore colpo all’economia ciociaria ed in particolare a quella di Anagbni, che vede sempre più affievolirsi la loro zona industriale. C’è solo da sperare nel nuovo piano sviluppo per il rilancio della produzione, con la speranza che questa azienda possa rientrare con un nuovo piano e ripartire nella giusta direzione, ripendendo i dipendenti.

Intanto arruivano le prime reazioni dei politici locali:

SCALIA(PD): “CON STOP DELLA PRODUZIONE PESANTI RIPERCUSSIONI SU OCCUPAZIONE”

“Le notizie sul futuro della Marangoni destano forti preoccupazioni soprattutto per le ricadute occupazionali che un definivo stop della produzione potrebbe comportare nel nostro territorio”. A dichiararlo il Senatore del PD, Francesco Scalia, che si dice preoccupato per la vicenda che ha coinvolto lo stabilimento Marangoni Tyre di Anagni dove l’azienda a causa della mancanza di liquidità per l’acquisto di materie prime, ha deciso di interrompere la produzione. “So che la Regione Lazio – conclude Scalia - sta lavorando con attenzione per dare garanzie ai lavoratori ma è necessario invertire la rotta in questa provincia e cercare soluzioni immediate che diano ossigeno alle nostre imprese e fiducia ai tanti lavoratori”.

IL PRESIDENTE DI UNINDUSTRIA FROSINONE DAVIDE PAPA INTERVIENE SUL CASO MARANGONI “SUBITO IN CAMPO TUTTE LE AZIONI E GLI INCENTIVI PER RENDERE ATTRATTIVO IL NOSTRO TERRITORIO”

“Prendiamo atto di quanto comunicato dalla Marangoni e ci dichiariamo preoccupati, con i sindacati e le Istituzioni locali per l’aggravarsi della crisi economica sul nostro territorio”.

Ad intervenire è Davide Papa, Vice Presidente di Unindustria e Presidente di Unindustria Confindustria Frosinone.

“Ribadiamo come già fatto presente in tutte le sede competenti ed in ogni occasione, che occorre dare celere attuazione agli strumenti previsti dall’accordo di programma sottoscritto il 2 agosto scorso tra Mise, Regione Lazio e Provincia di Frosinone.

Sosteniamo, altresì, che a questi strumenti bisogna affiancarne altri, a partire da quelli previsti nell’allegato all’Accordo di Programma da noi sottoscritto con le Organizzazioni Sindacali, che possano intervenire sul tema del costo del lavoro e della flessibilità, che a nostro avviso costituiscono elementi fondamentali per garantire un miglioramento della competitività e dell’attrattività degli investimenti per il nostro territorio.

Ricordiamo inoltre la necessità di intervenire anche a livello locale sulle criticità individuate nell’accordo sottoscritto proprio in questi giorni da Confindustria, Cigl, Cisl e Uil a livello nazionale, in particolare sui carichi fiscali, incentivi alla ricerca e all’innovazione, infrastrutture e snellimento delle procedure burocratiche.

Infine – conclude Papa - confermiamo che siamo impegnati in prima persona a supportare l’azione che si sta mettendo in campo per favorire la ripresa produttiva del territorio provinciale”.

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